venerdì 19 ottobre 2007

HAZY LOPER, in concerto.


Domenica 21 ottobre, presso la Taverna Villanova (Pulsano, Taranto),
HAZY LOPER, in concerto.
La formazione americana, originaria di San Francisco è molto apprezzata nel circuito dell'alternative folk, e propone una musica umbratile, dalle movenze gotiche e dal fascino antico, spesso impreziosita da sonorità est-europee. Un evento da non perdere soprattutto per la sua unicità rispetto alle sonorità solitamente proposte da queste parti...

Particolarmente consigliato ad amanti di: nick cave, black heart procession, mark lanegan, david eugene edwards & 16 horsepower, califone, calexico, will oldham, elliot smith, velvet underground, nick drake, goran bregovic, american folk music...

Il concerto degli Hazy Loper, ideale per iniziare l'autunno, preannuncia una serie di appuntamenti con la musica live indipendente che avrà luogo il mercoledì sera presso il Villanova, nei mesi di novembre e dicembre. Rimandiamo al seguito ulteriori dettagli...

L'iniziativa sarà interamente curata dall'agenzia Artesia di Ciro Merode e si avvarrà della collaborazione promozionale di :alternativa.mente:.

giovedì 11 ottobre 2007

colori a olio

018 Bianco di titanio
Alta ResistenzaColore OpacoContrassegno 2

020 Bianco di zinco
Alta ResistenzaColore semi-trasparenteContrassegno 2

075 Giallo brillante chiaro
Alta ResistenzaColore Opaco
076 Giallo brillante scuro
Alta ResistenzaColore Opaco

080 Giallo di cadmio arancio
Alta ResistenzaColore Opaco

081 Giallo di cadmio chiaro
Alta ResistenzaColore Opaco
082 Giallo di cadmio limone
Alta ResistenzaColore Opaco

084 Giallo di cadmio scuro
Alta ResistenzaColore Opaco

098 Giallo indiano
Alta ResistenzaColore semi-trasparente
105 Giallo di Napoli chiaro
Alta ResistenzaColore OpacoContrassegno 2

106 Giallo di Napoli rossastro
Alta ResistenzaColore OpacoContrassegno 2

107 Giallo di Napoli scuro
Alta ResistenzaColore Opaco
110 Giallo permanente arancio
Alta ResistenzaColore semi-trasparenteContrassegno 2

111 Giallo permanente chiaro
Alta ResistenzaColore semi-trasparente

112 Giallo permanente limone
Alta ResistenzaColore semi-trasparente
114 Giallo permanente scuro
Alta ResistenzaColore semi-trasparente

116 Giallo primario
Alta ResistenzaColore semi-trasparenteContrassegno 2

131 Ocra gialla
Alta ResistenzaColore semi-trasparenteContrassegno 2
132 Ocra gialla chiara
Alta ResistenzaColore semi-trasparente

134 Ocra d'oro
Alta ResistenzaColore semi-trasparente

161 Terra di siena naturale
Alta ResistenzaColore trasparenteContrassegno 2
167 Carminio permanente
Alta ResistenzaColore trasparenteContrassegno 2

178 Lacca di garanza perm. scura
Alta ResistenzaColore semi-trasparente

214 Rosa quinacridone chiaro
Alta ResistenzaColore Opaco
226 Rosso di cadmio chiaro
Alta ResistenzaColore Opaco

228 Rosso di cadmio medio
Alta ResistenzaColore OpacoContrassegno 2

232 Rosso di cadmio scuro
Alta ResistenzaColore Opaco
248 Rosso di Marte
Alta ResistenzaColore Opaco

249 Rosso permanente arancio
Alta ResistenzaColore trasparente

251 Rosso permanente chiaro
Alta ResistenzaColore semi-trasparente
253 Rosso permanente scuro
Alta ResistenzaColore semi-trasparente

256 Rosso primario - Magenta
Alta ResistenzaColore trasparenteContrassegno 2

258 Rosso quinacridone
Alta ResistenzaColore semi-trasparente
262 Rosso di Venezia
Alta ResistenzaColore Opaco

276 Terra di Pozzuoli
Alta ResistenzaColore semi-trasparente

278 Terra di Siena bruciata
Alta ResistenzaColore semi-trasparenteContrassegno 2
284 Vermiglione chiaro imit.
Alta ResistenzaColore semi-trasparente

285 Vermiglione scuro imit.
Alta ResistenzaColore semi-trasparenteContrassegno 2

286 Cinabro verde chiaro
Resistenza mediaColore semi-trasparente
287 Cinabro verde giallastro
Resistenza mediaColore semi-trasparente

288 Cinabro verde scuro
Resistenza mediaColore semi-trasparente

290 Lacca verde
Alta ResistenzaColore semi-trasparente
296 Terra verde
Alta ResistenzaColore trasparenteContrassegno 2

307 Verde di cadmio
Alta ResistenzaColore OpacoContrassegno 2

321 Verde ftalo
Alta ResistenzaColore trasparenteContrassegno 2
336 Verde ossido di cromo
Alta ResistenzaColore Opaco

339 Verde permanente chiaro
Alta ResistenzaColore semi-trasparente

340 Verde permanente scuro
Alta ResistenzaColore semi-trasparente
356 Verde smeraldo (P.Veronese)
Alta ResistenzaColore semi-trasparente

358 Verde vescica
Alta ResistenzaColore semi-trasparenteContrassegno 2

368 Blu ceruleo
Alta ResistenzaColore semi-trasparente
370 Blu di cobalto chiaro imit.
Alta ResistenzaColore semi-trasparenteContrassegno 2

371 Blu di cobalto scuro imit.
Alta ResistenzaColore semi-trasparenteContrassegno 2

391 Blu oltremare chiaro
Alta ResistenzaColore semi-trasparente
392 Blu oltremare scuro
Alta ResistenzaColore semi-trasparenteContrassegno 2

400 Blu primario - Cyan
Alta ResistenzaColore trasparenteContrassegno 2

402 Blu di Prussia
Alta ResistenzaColore semi-trasparenteContrassegno 2
405 Blu Reale chiaro
Alta ResistenzaColore semi-trasparente

408 Blu turchese
Alta ResistenzaColore Opaco

410 Blu verde ftalo
Alta ResistenzaColore semi-trasparente
414 Celeste
Alta ResistenzaColore OpacoContrassegno 2

448 Violetto di cobalto imit.
Alta ResistenzaColore semi-trasparenteContrassegno 2

463 Violetto permanente bluastro
Alta ResistenzaColore semi-trasparenteContrassegno 2
465 Violetto permanente rossastro
Alta ResistenzaColore semi-trasparente

484 Bruno Van Dyck
Alta ResistenzaColore semi-trasparenteContrassegno 2

488 Stil di grain bruno
Resistenza mediaColore semi-trasparente
490 Terra di Cassel
Alta ResistenzaColore Opaco

492 Terra d'ombra bruciata
Alta ResistenzaColore semi-trasparenteContrassegno 2

493 Terra d'ombra naturale
Alta ResistenzaColore semi-trasparenteContrassegno 2
514 Grigio di Payne
Alta ResistenzaColore semi-trasparente

535 Nero d'avorio
Alta ResistenzaColore OpacoContrassegno 2

540 Nero di Marte
Alta ResistenzaColore Opaco

mercoledì 10 ottobre 2007

Tutti i martedì e i venerdì a partire dal 9 ottobre alle ore 17.00 si terrà in diretta su CdA TV su questo sito www.conteadiaversa.it/in [...] =185&Itemid=55

la rubrica " Aversa e dintorni " a cura di
Carmine Verazzo.





Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea


Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea



Periodo:

dal 23 al 30 ottobre 2007




Sede:

Sala Agostiniana in S. Maria del Popolo

Indirizzo: Piazza del Popolo


Città: Roma

Inaugurazione:

martedì 23 ottobre 2007 – ore 18,30

Ingresso:

Libero



info:

Galleria Crispi – Via Vittoria, 74 – 00187 Roma

info@galleriacrispi.it

www.galleriacrispi.it

www.campilongo.it

Tel. 06 83503432




A cura :

Francesco Giulio Farachi

Gallia Kroumova Trulli




Presentazione in catalogo:

Francesco Giulio Farachi – critico d’arte






Artisti:


Antonietta Campilongo


L’Arte contemporanea, specie nell’ambito figurativo e visivo, ha tutto sommato pochi spazi ed occasioni per il libero ed autonomo confronto fra generi, tecniche, esperimenti. Il gran numero di eventi, che pure vengono costantemente promossi, può portare ad una frammentazione di visuali e di visioni, che spesso disorienta tutte le componenti nel sistema dell’Arte, artisti, pubblico, operatori tecnici e culturali. La Rassegna Internazionale di Arte Contemporanea che si aprirà martedì 23 ottobre presso la Sala Agostiniana nella Basilica di S. Maria del Popolo a Roma, nasce con l’intento esplicito di condensare in un unico luogo e momento i vari fermenti che caratterizzano la produzione artistica contemporanea. Voluta ed organizzata da Gallia Kroumova Trulli, direttrice della Galleria Crispi, che con questa rassegna manifesta il ruolo attivo delle Gallerie d’Arte nella promozione e diffusione culturale, l’esposizione è stata curata dal critico Francesco Giulio Farachi. Fra i più di 70 artisti, italiani ed internazionali, selezionati per esporre nei prestigiosi spazi dell’Agostiniana, figurano nomi affermati e già storicizzati, insieme alle nuove promettenti leve, in un fruttuoso accostamento e raffronto di idealità e codici espressivi. Lo scopo della mostra è infatti non solo di offrire agli artisti una occasione di ampia visibilità, al pubblico un evento in cui conoscere ed identificare i percorsi creativi, ma soprattutto di costituire una sorta di laboratorio delle relazioni – fra opere, artisti, spettatori – che sperimenta e costruisce da sé le sue formule ed i suoi esiti. Come scrive il curatore: “Una rassegna così intesa trova dunque una sua necessità di essere e proporsi, proprio perché si lega nella sua stessa concezione alla realtà dell’Arte contemporanea. Che è una realtà dinamica, in continua e fervente evoluzione ... Allora, il compito di rappresentarla non può essere disgiunto dalla volontà fattuale di seguirne andamenti ed orientamenti, di adeguare anche i criteri conoscitivi e speculativi ad una agilità di instabili riferimenti e di elastici schemi.” Questa impostazione dà ragione della scelta di sviluppare una rassegna, e non una mostra a tema, di affiancare le varie forme di produzione, dalle tradizionali a quelle sperimentali e tecnologiche, in un continuum logico e spaziale che aiuti a delineare i caratteri del panorama artistico, senza frapporre barriere, senza imporre predeterminazioni.



Roberta Sole

sabato 15 settembre 2007


“NOI DIVERSI”




Località: Palermo
Galleria: Spazio BQuadro,
Indirizzo: Via XII gennaio 2
Periodo: dal 5 ottobre al 4 novembre 2007
Orario: 10.00/13.00 – 16.00/19.30
Titolo: “NOI DIVERSI”
Artisti: Luigi Ballarin, Gerardo Di Salvatore, Lughia
Curatori: Federica Di Stefano Zichichi e Giuseppe Salerno
Organizzazione: Galleria 196 di Roma (Via dei Coronari)
Patrocinio: Provincia Regionale di Palermo
Inaugurazione: venerdì 5 ottobre ore 19.00


Con il patrocinio della Provincia Regionale di Palermo, Venerdì 5 ottobre alle ore 19.00 presso lo Spazio BQuadro di Palermo si inaugura, a cura di Federica Di Stefano Zichichi e Giuseppe Salerno, “Noi Diversi”, esposizione di opere di Luigi Ballarin, Gerardo Di Salvatore e Lughia.
Incentrata sull’idea che nessun individuo è uguale ad un altro, “Noi Diversi” mette in mostra lavori il cui comune denominatore è la rappresentazione del proprio corpo.
I tre artisti affiancano da tempo alla loro produzione individuale la diffusione on line di copertine di “The Best in Art”, rivista inesistente attraverso la quale offrono al pubblico, con ironia, la propria immagine.

Dal testo in catalogo:

Se ogni essere umano è caratterizzato in modo inequivocabile da un DNA che lo rende unico ed immediatamente riconoscibile, l’artista da sempre manifesta questa individualità sottraendosi agli imperanti tentativi di omologazione ed asservimento. Rifuggendo così dai recinti predeterminati, dalle visioni dicotomiche e dalle costrizioni strumentali dell’organizzazione, l’arte da sempre si muove alla ricerca di spazi autonomi dove esibire l’infinita gamma dei grigi che contraddistinguono l’esistenza. Da una parte la società con le sue esigenze classificatorie e funzionali, dall’altra il pensiero libero che afferma ogni volta il valore del diverso.
Gerardo Di Salvatore, Lughia e Luigi Ballarin assumono la propria fisicità come punto di partenza per percorsi autonomi che, nel confermare la diversità come regola, portano alla realizzazione di opere firmate con il proprio corpo.

“Cambio di pelle”
L’uomo è ciò di cui si nutre con la bocca, con gli occhi, con le orecchie, con il naso, ma anche con la testa e con il cuore. Non traspare alcuna differenza, dai lavori di Gerardo Di Salvatore, tra ciò che quotidianamente si subisce e ciò che si ama. Inevitabilmente le infinite realtà con le quali entriamo in contatto ci trasformano. Ed è il corpo dichiarato dello stesso artista, riprodotto in formato reale su grandi tele, a subire importanti trasformazioni. Metamorfosi che, fatti salvi i tratti del volto che firmano l’opera, vedono l’epidermide ricoprirsi di piume e cortecce in un tendere verso una natura ritrovata, oppure di materiali sintetici e componenti meccaniche in un lasciarsi andare ad un mondo sempre più artefatto. Prospettive talvolta di segno opposto, espressioni di quei tanti bivi di fronte ai quali l’umanità si interroga. Prospettive messe in scena senza alcun dramma dall’artista il quale, con freddo distacco, interviene “sulla propria pelle” con la sola coscienza dell’inevitabile incidenza.

“Tracce Antropozoiche”
Le diversità umane, infinitamente piccole se rapportate alle dimensioni dell’universo, sono oggetto dell’indagine di Lughia, artista della quale sono noti gli scenari desertici di sabbie e sassi, rappresentazioni dell’eterno divenire. Un passaggio effimero quello dell’uomo sulla terra, destinato, secondo l’artista, a non lasciare, al pari di un’ombra, alcuna traccia. Ed è sulle ombre generate dal proprio corpo che l’artista incentra la propria ricerca sino a produrre, al limite con l’astrazione simbolica, quelle che possiamo definire “tracce antropozoiche”, memorie dell’anima, le sole che hanno il potere, imprimendosi nel cuore e nella mente degli uomini, di sopravvivere al succedersi delle generazioni.

“Diversamente Uguali”
Condizionamenti ambientali e storia determinano comportamenti e regole che, nell’alimentare il senso di appartenenza, consolidano diversità collettive, puramente formali, capaci di relegare in secondo piano i caratteri comuni ad ogni essere umano, i soli che sanciscono la diversità vera, quella individuale. Questo è quanto traspare negli ultimi lavori di Luigi Ballarin, artista la cui ricerca pittorica da sempre trae alimento dalla sconfinata passione per il mondo arabo. Opere di grande suggestione le sue, opere nelle quali, insieme alla rappresentazione di architetture e di grandi folle contraddistinte da quelle vesti che agli occhi dei più fanno la differenza, trovano spazio, su retrostanti piani sfondati, le impronte corporee dell’autore stesso. Tracce lasciate dalla mano o dal piede, nel prendere il posto di una firma comunque posticcia, fanno emergere quell’identità individuale che, al di là di ogni appartenenza, ci rende tutti diversamente uguali.
Giuseppe Salerno

Contatti:
Giuseppe Salerno salernogiu@tiscali.it 3391700429
Federica Di Stefano Zichichi info@galleria196.it 3385953004

www.luigiballarin.it
www.gerardodisalvatore.it
www.lughia.it

venerdì 14 settembre 2007

52. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia. La morte è in scena.

Liquidata da più parti per scarsa incisività e valore artistico, questa 52. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia curata dello statunitense Robert Storr, offre in realtà uno spaccato del nostro presente assolvendo al compito, unico nel suo genere, di mostrare l'arte della contemporaneità, le tendenze, le scuole, i movimenti, gli artisti, attraverso le partecipazioni nazionali.
La sorprendente e singolare caratteristica di questa Biennale è di essere nell’insieme tematicamente affine. Il titolo “Sentire con la mente - pensare con i sensi. L’arte al presente” voluto da Robert Storr pur riecheggiando nella prima parte reminescenze Kantiane, nella seconda, con tutte le sue contraddizioni e complessità connesse, suggerisce un distinto percorso. Gli artisti delle nazioni partecipanti (tra l’altro quest’anno quasi raddoppiate) e dei numerosi eventi collaterali, si sono trovati incredibilmente concordi intorno a un solo tema, conseguentemente oltre che per la riflessione sul titolo della mostra, per la sensibile appartenenza di questi al mondo che viviamo.
Parafilia necrofila tra rappresentazione e feticismo, potrebbe sembrare il denominatore comune di questa 52. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia. In realtà la mostra, finalmente priva di stramberie bizzarre da luna park, è caratterizzata da un forte impegno morale degli artisti contro la follia bellica e da una profonda riflessione sulla morte anche contro la ricorrente presenza di questa nei media e in tutti i mezzi d’informazione che la offende e snatura.
La morte come violenza, la morte come privazione che nel mondo attuale, costruito sul possesso come valore unico e assoluto, è la stessa cosa. La morte che diventa prevaricazione, idea fissa, ossessione e denuncia. Proprio quest’ultimo è l’aspetto che viene maggiormente messo in rilievo dagli artisti. La morte filtrata da riflessioni tra filosofia ed impegno sociale, tra tormento e ironia come nel caso di Angelo Filomeno e delle sue macabre e barocche tele di scheletri tragicamente grotteschi, preziosamente ricamate con seta e paillette. Oppure nell’intenso ed emozionante video di Bill Viola dal tema a lui caro della sospensione tra la vita e la morte, che mostra il simbolico attraversamento di un muro d’acqua intrapresa dai morti in un cammino inverso per ritornare nel mondo dei vivi ma che, infine, delusi del loro nuovo stato, rifaranno il percorso a ritroso.
L’elenco delle opere e delle performance sarebbe molto lungo e piuttosto che deridere la qualità artistica di queste, come da alcune parti è avvenuto, bisognerebbe innanzitutto domandarsi il perché di una tale concordanza e comunione di intenti, cercando di cogliere il significato di questa singolarità impossibile da ignorare, sia per la sintonia tematica, sia per la forza evocativa in cui etica ed estetica coincidono. Questo al contrario di certa critica un po’ saccente e arrogante che non ha saputo o voluto cogliere, nonostante ostenti di sé grande deontologia professionale.
Come è possibile restare impassibili di fronte alla video installazione di Yang Zhenzhong dove contemporaneamente su dei maxi schermi, anonimi individui da tutto il mondo, esprimono nella loro lingua l’improvvisa irruzione in un’esistenza non decifrabile, l’imprescindibile verità della frase: “Io morirò”. O con l’opera di Muñoz Óscar che presenta proiezioni video su diversi schermi allineati dove una mano disegna i volti di persone scomparse nel vano tentativo di tenerne in vita la memoria, ma che, una volta delineati i tratti essenziali, già iniziano a dissolversi finché non scompaiono nuovamente nel nulla.
Impossibile non menzionare la performance di Vanessa Beecroft con una trentina di donne sudanesi riverse nel sangue a denuncia del genocidio eseguito dal governo filo-arabo sudanese ai danni delle popolazioni africane che abitano il Darfur (i Fur, Massalit, Zaghawa e altre minoranze), o lo spettrale video che si commenta da sé, di Paolo Canevari dove un bambino gioca da solo con un teschio per palla, tra le sinistre macerie dell’ex quartier generale dell’esercito serbo a Belgrado bombardato dalla Nato nel 1995.
Lo scomparso Felix Gonzalez-Torres è presente con le sue opere nel Padiglione americano e invita il pubblico a consumare le caramelle nere di liquirizia disposte come un tappeto sul pavimento e il cui peso complessivo corrisponde a quello dell’artista e del suo compagno morto di AIDS come lui e prima di lui. Facendo così, metaforicamente dono di sé, invita a riflettere sulla transitorietà dell’esistenza umana.
Forse potrebbe apparire discutibile, ma comunque particolarmente toccante è l’invito che ci fa Sophie Calle di partecipazione alla morte della madre di cui documenta le ultime ore di vita, ponendoci degli interrogativi sulla contiguità tra la vita e la morte anche attraverso la fatale coincidenza per cui lo stesso giorno dell’invito a partecipare alla Biennale, ha appreso la notizia della malattia terminale della madre.
Su un altro tenore l’opera di Jan Christiaan Braun che documenta la consuetudine newyorkese di decorare le tombe dei propri cari in occasione delle varie feste dell’anno per continuare a festeggiare insieme ogni ricorrenza.
Denuncia per la manomissione della verità da parte del suo paese nell’opera di Emily Prince, la statunitense che ha realizzato i ritratti di 3800 vittime americane morte in Iraq ed Afghanistan. L’opera forma la carta geografica degli USA e i disegni sono disposti in modo da occupare il luogo corrispondente alla città di nascita di ciascuna vittima.
Feticismo, ma anche monito contro l’autodistruzione del genere umano nei quattromila frottage che Masao Okabe ha realizzato con le pietre del marciapiede della stazione portuale di Hiroshima nel tentativo di conservare l’impronta di qualcosa che non c’è più. Così come per lo scenario delle fotografie di Beirut realizzate da Gabriele Basilico da cui è scomparsa ogni presenza umana.
Altre opere, sempre molto attinenti al tema, sono le angoscianti fotografie di Tomer Ganihar, gli stringati elenchi e ritagli di giornale dei «muertos», «desaparecidos» e «cadáveres» di Ignasi Aballí; e la denuncia di Jenny Holzer della morte in una cella americana di un detenuto mediorientale.
Ma altre riflessioni sulla morte o come diceva Roland Barthes, sul Tempo che porta a riflettere sulla Morte, appare anche nelle opere di Jan Fabre a Palazzo Fortuny o nelle nuove Vanitas come l’enorme teschio composto con tante lucidissime stoviglie da Subodh Gupta, all’ingresso di Palazzo Grassi sul Canal Grande. Altri teschi nei cupi universi di Damien Hirst a cui si contrappongono quelli di Cucchi e i teschi beffardi di Bertozzi & Casoni dal lungo naso di Pinocchio.
Da questa concordanza emerge con chiarezza che non può certo trattarsi di sola coincidenza. James Hillman direbbe che si tratta dell’anima del mondo. Ma il senso di caducità e di finitudine che ci pervade a Venezia, insieme alla consapevolezza di come il divenire accompagni le nostre esistenze tra le apparenze della società contemporanea, non può occultarci l’ovvia considerazione che non ci sarebbe vita senza la morte e che per una vita che finisce, altre ne iniziano ed è pertanto proprio nel divenire che risiede la perennità del tutto.

Per una visita virtuale della 52. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia
www.treccanilab.com/biennale_di_venezia/

Mostra d’Arte Contemporanea 'Nuovi scenari creativi'


Genova - Dal 15 al 30 settembre 2007
Mostra d’Arte Contemporanea 'Nuovi scenari creativi'
Ars Habitat (Palazzo Ratto-Picasso)
L’Associazione Immagine Colore ligure presenta la Mostra
di Pittura e Scultura "Nuovi scenari creativi", nata per
valorizzare il territorio ligure ed il genere paesaggistico
nell’età odierna.
L’esposizione d’arte contemporanea, curata da Sabrina
Falzone, delinea con fluidità il percorso del genere
paesaggistico che, partendo dal figurativo, arriva a esiti
informali ed astratti, per approdare sino ai nuovi orizzonti
dell’arte digitale.
Sono luoghi che appartengono all’immaginario creativo
degli autori, laboratori mentali dove la Natura si
estrinseca nel colore, nella materia e nella forma
attraverso le coordinate del segno, in un complesso tessuto
di relazioni ed emozioni. Il paesaggio, così visto, si
eleva a territorio intellettuale prima ancora che
iconografico.
La collettiva sarà visitabile dal 15 al 30 settembre 2007
presso l’Ars Habitat, nel cuore di Genova. Il vernissage
è previsto per sabato 15 settembre 2007 alle ore 18.
Agli artisti in mostra va il merito di aver tradotto in
suprema Poesia il capolavoro della Natura.

Si ringraziano tutti i media che hanno sostenuto il
progetto, tra cui la redazione di NoKoss.net, La Voce
d’Italia e Europasera giornale italo-europeo On_line
www.europasera.it la libertà sull'informazione, una nuova
prospettiva alla notizia per l'Italia e l'Europa.

Artisti:
Cosimo Allera, Lello Bavenni, Tommaso Bartoloni, Marco
Genovesi, Marcello Giannozzi, Gina Giuliano, Manuela Delia
Laconi, Marcello Manenti, Augusto Orestini, Viola Dorina
Pellegri, Angela Policastro, Marco Robuschi, Sara Tassan
Mazzocco, Gaetano Antonio Villegiante

Nuovi scenari creativi
Genova, Ars Habitat (Palazzo Ratto-Picasso)
Via San Luca 14/4 - 16124
Dal 15 al 30 settembre 2007
Vernissage Sabato 15 Settembre, ore 18.
Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 19.
Organizzazione generale: Comitato Immagine Colore
Curatrice: Sabrina Falzone
Fotografi ufficiali: Studio ChiaroScuro di Fabrizia Caleari
e Foto Video San Rocco
Email: info@immaginecolore.com - info@sabrinafalzone.info
Sito web: www.immaginecolore.com – www.sabrinafalzone.info
Ingresso gratuito

www.sabrinafalzone.info
http://www.naonisart.it/a_index.asp?FN=C&ID=V001350000

Video